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sabato 30 giugno 2012

L’entrate cressciute

L’entrate cressciute
C’è a Rroma un Omo, ch’io, si nnu lo sai,
nun te potrebbe confidà cchi ssia:
sortanto te dirò cch’è ddotto assai,
e vviè ggiú dda la costa der Messia.


Cuest’omo granne, trovannose in guai
pe vvia de cuella porca guittaria,*
ha inventato un rimedio, che ttu mmai
nun l’hai sentito in cusscenzina mia.


Lui scià un palazzo, che dda scirca a vventi
secoli frabbicò ccert’archidetto
che cce vorze alloggià lli disscennenti.


Lui duncue a sto palazzo che tt’ho ddetto,
je fa adesso levà lli fonnamenti
pe ffacce un antro piano sopr’ar tetto.

(G.G. Belli, 7 gennaio 1833)
* miseria

lunedì 14 novembre 2011

Santa Insolvenza

Santa Insolvenza, protettrice delle precarie e dei precari, dacci oggi il nostro reddito quotidiano e allontana da noi i nostri debiti, perché non siamo noi i veri debitori.

Santa Insolvenza, piena di rabbia, frega per noi peccatori la ricchezza che produciamo ma altri detengono, perché abbiamo diritto a casa, mobilità, saperi e desiderio.

Santa Insolvenza, che sei nei nostri pensieri, sia generalizzato il tuo nome e venga lo sciopero precario.

Non privarci della tentazione, ma liberaci dalla banca e dall'ufficiale giudiziario.

lunedì 22 novembre 2010

Mitologia

Atlante il Naufrago è un personaggio della mitologia capitolina post fallimentare. La sua ribellione prese forma nella partecipazione alla lotta dei Creditores contro la gens Cornelia, popolazione originaria del basso Spinaceto. Fu punito dal Divus Iulius con la condanna a sostenere il mondo di debiti di Retentia sulle spalle.

lunedì 28 giugno 2010

Tanti Furbetti Razzolano (TFR)

La Banda Bassotti colpisce ancora. Questa volta è riuscita nell'audace impresa di accollare allo Stato (e quindi a tutti noi...) quanto originariamente dovuto. Risultato: i naufraghi (e relativi eredi) in pratica si "pagheranno" due volte il TFR.

sabato 27 marzo 2010

Paganini

Oggi 27 ricorre San Paganini,
festività a cadenza mensile che i naufraghi Retentia non hanno avuto mai il piacere di celebrare.
Inizialmente dei "semplici" ritardi, poi si è passati a dei rinvii, all'"elargizione" di quote sempre più esigue di stipendio ed infine... il nulla.
Per i fortunati naufraghi approdati su rive più tranquille, ora il ricevere puntualmente quanto dovuto fa addirittura un certo effetto!
"Ma come? Hanno accreditato lo stipendio senza problemi?!?".

venerdì 15 gennaio 2010

Li debbiti


Nun zò mmorto: sò stato un anno e mmezzo
carcerato pe vvia d'un creditore
che ddoppo avemme limentato un pezzo
m'ha abbandonato con mi' gran dolore.


Io a sta vita sce sò ttanto avvezzo,
c'oggni vorta che in grazzia der Ziggnore
faccio un debbito novo e ariccapezzo
de tornà ddrento, me se allarga er core.


Che vviggna! Maggnà e bbeve alegramente
a ttutta cortesia de chi tt'avanza:
dormì la notte, e 'r giorno nun fà ggnente:


stà in tanti amichi a rride in d'una stanza,
o a la ferrata a cojjonà la ggente...
Ah! Er debbituccio è una gran bella usanza!

(G.G. Belli, 17 giugno 1834)

mercoledì 21 ottobre 2009

Klaus is back!

Naufraghi tremate! È tornato Klaus, il Principe della notte dell'IT!
Vampiro sanguinario che si nutre degli stipendi delle sue vittime e dorme in bare riempite di terra contaminata dalla peste del fallimento nero... Brrr!
L'unica strada per sconfiggere Klaus e la sua maledizione è quella di esporlo alla luce del tribunale fallimentare e, per raggiungere questo obiettivo, il gruppo dei Naufraghi si sacrificherà sottoponendolo all'ordalia delle Milizie romane pugnando fino all'alba inoltrata.
Il divo Iulius, che fino a quel momento riteneva che quelle dei Naufraghi fossero solo superstizioni, finalmente crederà loro e per allontanare definitivamente il pericolo, trafiggerà il conto in banca del vampiro con un paletto di legno, secondo quanto previsto dal rituale del recupero crediti.

lunedì 19 ottobre 2009

Appropriazione indebita

Appropriazione indebita, delitto contro il patrimonio commesso da chi, al fine di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, si appropria il denaro o la cosa mobile altrui di cui abbia a qualsiasi titolo il possesso.
L'appropriazione indebita è un reato molto affine al furto, ma differente per il fatto che nel secondo c'è un impossessamento della cosa altrui, mentre nel reato in questione la cosa è già nel possesso del reo, che però ne dispone quale detentore.
Domanda: la giurisprudenza si applica solo per i naufraghi o vale anche per i nocchieri?

lunedì 15 giugno 2009

Redde rationem

La locuzione latina Redde rationem, tradotta letteralmente, significa rendimi conto.
È tratta dalla "Historia Naufragorum" di Publius Cornelius Mazziatus, liber V, titulus I, "De accusationibus, inquisitionibus et denunciationibus".
L'autore racconta di un gruppo di naufraghi che avevano affidata la gestione dei propri beni ad un amministratore. Quando al loro orecchio giungono voci di una allegra gestione del patrimonio affidatogli, lo chiamano alla loro presenza e gli chiedono conto del suo operato dicendo: "redde rationem villicationis tuae: iam enim non poteris villicare": rendimi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare.
In italiano corrente, si usa come sinonimo di resa dei conti, come per esempio nella frase "Siamo giunti al redde rationem!"

mercoledì 3 giugno 2009

El cobrador de Retentia

El cobrador de Retentia visiterà i vostri debitori morosi!
La più grande impresa a livello europeo per la riscossione crediti.
I nostri esattori si muovono in Spagna, Francia, Italia e Portogallo per indagare e verificare l'indagato e il suo ambiente.
La gestione della riscossione è supportata dai nostri gabinetti giuridici e da investigatori specializzati in attività economico finanziarie.
Una semplice telefonata è sufficiente affinché il nostro team di operatori vi guidi individuando tutte le informazioni desunte dalle nostre banche dati nazionali, specializzate in morosità.
Contattaci!

venerdì 15 maggio 2009

Pittima

Pittima è il termine con cui nell'antichità veniva definita, particolarmente nelle repubbliche marinare di Venezia e Genova, una persona pagata dai creditori per seguire costantemente i propri debitori insolventi. Sorta di esattore che aveva come compito quello di ricordare a costoro che dovevano saldare il debito contratto.
La pittima, vestita di rosso, poteva gridare a gran voce "Damme ë palanche! Damme ë palanche!" per mettere in imbarazzo il debitore, ed il suo costante pedinamento era volto a sfiancarlo così che questi si decidesse a saldare il debito, la cui riscossione gli poteva fruttare una percentuale più o meno congrua.
In particolare nella Serenissima Repubblica la figura della pittima era reclutata tra gli emarginati e i disagiati che fruivano di una sorta di assistenza sociale del Doge costituita da mense pubbliche ed ostelli a loro riservati. Questi assistiti dovevano però rendersi disponibili a richiesta delle istituzioni per fare la pittima: il debitore pedinato non poteva nuocere a queste figure istituzionali pena la condanna. Il credito doveva essere difeso come il buon nome della maggiore repubblica commerciale dell'epoca.