venerdì 23 aprile 2021

Aspettando i barbari

Evariste Vital Luminais - I Goti attraversano un fiume
Che aspettiamo, raccolti nella piazza?

   Oggi arrivano i barbari.

Perché mai tanta inerzia nel Senato?
E perché i senatori siedono e non fan leggi?

   Oggi arrivano i barbari.
   Che leggi devon fare i senatori?
   Quando verranno le faranno i barbari.

Perché l’imperatore s’è levato
così per tempo e sta, solenne, in trono,
alla porta maggiore, incoronato?

   Oggi arrivano i barbari
   L’imperatore aspetta di ricevere
   il loro capo. E anzi ha già disposto
   l’offerta d’una pergamena. E là
   gli ha scritto molti titoli ed epiteti.

Perché i nostri due consoli e i pretori
sono usciti stamani in toga rossa?
Perché i bracciali con tante ametiste,
gli anelli con gli splendidi smeraldi luccicanti?
Perché brandire le preziose mazze
coi bei ceselli tutti d’oro e argento?

   Oggi arrivano i barbari,
   e questa roba fa impressione ai barbari.

Perché i valenti oratori non vengono
a snocciolare i loro discorsi, come sempre?

   Oggi arrivano i barbari:
   sdegnano la retorica e le arringhe.

Perché d’un tratto questo smarrimento
ansioso? (I volti come si son fatti serii)
Perché rapidamente le strade e piazze
si svuotano, e ritornano tutti a casa perplessi?

   S’è fatta notte, e i barbari non sono più venuti.
   Taluni sono giunti dai confini,
   han detto che di barbari non ce ne sono più.

E adesso, senza barbari, cosa sarà di noi?
Era una soluzione, quella gente.
(Konstantinos Kavafis, 1904)

giovedì 8 aprile 2021

Ionica

Tempio di Atena a Paestum
Se, frantumati i loro simulacri,
noi li scacciammo via dai loro templi,
non sono morti perciò gli dei.
O terra della Ionia, ancora t’amano,
l’anima loro ti ricorda ancora.
Come aggiorna su te l’alba d’agosto,
nell’aria varca della loro vita un èmpito,
e un’eterea parvenza d’efebo,
indefinita, con passo celere,
varca talora sulle tue colline.
(Konstantinos Kavafis)