venerdì 11 luglio 2008

Ieri ho intravisto un' ancora ....

non era arrugginita, non era ricoperta di alghe. Durante una delle mie solite immersioni, eccola apparire e mostrarmi la sua lucentezza, i suoi riflessi del sole che penetrava fra le acque. E nonostante io non sia un bravo nuotatore, tantomeno capace di immergermi in profondita', non me la sono sentita di rinunciare a toccarla, ad accarezzare la sua fredda anima ferrosa, quasi che l'ancora fosse in grado, in quel momento, di rassicurarmi. Ho trattenuto quel poco di fiato che mi rimaneva e sono andato avanti, consapevole del rischio e della possibilita' di poter non riaggrappare la mia zattera; zattera dove ero salito, come altre volte, per andare a dare qualche briciola di probabilita' in piu' a quei messaggi infilati dentro alle bottigliette verdi trovate sulla spiaggia. L'acqua era abbastanza calda e il mare tranquillo; durante quei momenti la mente ripercorreva a grandi salti quelli che sono stati gli eventi e gli aspetti piu' significativi del mio viaggio. I luoghi in cui mi sono fermato maggiormente, i luoghi a cui mi sono affezionato, in cui avevo trovato un piccolo semplice riparo che poi, pero', si era tramutato in qualcosa di piu'. Il clima, cosi' mutevole e persistente allo stesso tempo; le tante giornate grigie concluse da una folata di vento improvvisa, capace di portare presagi di buona speranza per l'indomani e insieme aprire uno squarcio nei nembi, capace di riscaldare quel che rimaneva del giorno ormai andato. Infine gli amici. Facce che si fanno ogni giorno piu' familiari, qualita' che emergono, potenzialita' che si mettono in gioco per fare di quel gruppo un qualcosa di diverso, per gridare al resto del mondo il desiderio e l'intenzione di far proseguire quel nostro viaggio; nessuno voleva ritornare, abbandonare gli altri, mollare la sua cima, gettare il suo remo. Poi i primi scogli, le burrasche che ci scuotevano con maggior vigore ad intervalli sempre piu' brevi, quasi come ramoscelli d'ulivo sventolati dai bambini la domenica delle palme di ritorno da messa. Nemmeno gli assalti provati dai predoni e pirati ci avevano scoraggiato piu' di tanto; anche se qualche colpo gli era riuscito, contavamo ogni giorno nella mappa di cui ciascuno di noi portava un pezzetto. Era quello il nostro scopo, la nostra meta, la nostra X su cui ognuno riponeva il suo domani....

Poi lo scoglio. Uno scoglio bastardo, invisibile, appena sotto al pelo d'acqua verde brillante, affogato in una conca marina profonda a sufficienza per nasconderlo alla vista di tutti noi. Le perdite sono state ingenti, tante provviste perdute, una parte del carico sprofondata nell'immensita' di quel verde che diveniva col trascorrere dei giorni sempre meno brillante. Il tempo passava, la prua era stata riparata piu' volte, il legno della poppa incominciava a mostrare i segni lasciati dalle onde. Il nostro equipaggio che si affievolisce pian piano, come del resto la nostra stessa voce; anche il vascello decide di arrendersi e l'ultima falla apertasi su un fianco si rivela fatale. Approdiamo sull'isola ... (questa parte la conosciamo gia' )
I ricordi si allontanano e spinto dall'adrenalina, arrivo a toccare il freddo metallo arcuato; ci sono, lo stringo con forza e in quell'istante mi accorgo che la grossa catena adagiata sul fondo si e' improvvisamente tesa come la corda di un arco. Mi aggrappo con forza, ho paura, ma cerchero' di non mollare la presa; pochi istanti e mi trasformero' in una freccia ...

In bocca al lupo a tutti ! :'(
Sandro.

11 commenti:

StefanoD ha detto...

Con l'augurio che la freccia colpisca sempre il centro del bersaglio :-)

ps Mi sono permesso di aggiungere un'immagine al tuo bel post, spero ti piaccia ;-)

Sandro ha detto...

Grazie Stefano, non potevi trovare immagine piu' azzeccata, e' perfetta!

Unknown ha detto...

Sandrino, ricorda .. se hai mangiato aspetta tre ore prima di fare il bagno.

gudlac
Edo

nalbert2 ha detto...

Tra tutte ste parole devo capire che se n'è andato pure Sandro?
E perchè aspettare 3 ore prima di fare il bagno? Ai miei tempi bastavano 2...

Chiara ha detto...

In bocca al lupo Ale !!!

Unknown ha detto...

Albe' tu se vuoi puoi anche tuffarti appena mangiato :)

Simona ha detto...

in bocca al lupo anche a te, sandro!

Sandro ha detto...

Ringrazio tutti quanti, sia chi mi ha risposto (mi avete fatto tanto piacere), sia chi leggera' queste righe in futuro. Mi dispiace solo che e' successo tutto cosi' in fretta e in un frangente in cui non ho potuto salutarvi tutti di persona.

Un grazie a tutti, per questi anni di collaborazione e di lavoro insieme. Ciascuno di voi mi ha dato un qualcosa in + e mi ha fatto imparare cose nuove. Mi mancherete tanto!

Un abbraccio di cuore,
Sandro.

Unknown ha detto...

caro sandro, ho avuto la fortuna di parlarti un attimo prima che tu sfrecciassi verso il tuo futuro. mi unisco al coro degli in bocca al lupo e sono contenta di aver scoperto, anche se proprio sul filo di lana, le tue doti narrative.
Un abbraccio a tutta la famiglia. monica

Barbara ha detto...

Caro Sandro,
ieri ho saputo la notizia di te, Alessandro e di Bruno. Ovviamente sono strafelice per voi anche se tutto ciò mi rattrista perchè dopo tanto tempo vissuto assieme penso che il lavoro non sarà più lo stesso. Auguro un grosso in bocca al lupo a voi tutti e soprattutto un ambiente di lavoro che sappia valorizzare le vostre qualità!

Un abbraccio,
Barbara

accaics ha detto...

Sandro, ho riaperto la pagina del blog, dopo quattro giorni di astinenza dal PC (causa dischi rotti), e ho trovato la sorpresa!
Sono contentissimo per te.
Ciao.

Pietro