lunedì 8 febbraio 2021

Slealtà

Jean-Auguste-Dominique Ingres  - Giove e Teti (1811)
Museo GranetAix-en-Provence
Quando si celebrarono le nozze
di Teti e Pèleo, alla sontuosa mensa
si levò Apollo, ed esaltò gli sposi
per il virgulto che sarebbe nato
da quell’unione. Disse: «Non sarà
sfiorato mai da morbi. Avrà una vita
lunga». S’allegrò Teti: le parole
d’Apollo, ch’era esperto in profezie,
le sonarono come garanzia per il figlio.
E come Achille si faceva grande, ed era
la sua bellezza gloria di Tessaglia,
Teti serbava in cuore le parole del dio.
Ma un giorno certi vecchi recarono notizie.
Dissero: «Achille è stato ucciso a Troia».
Teti faceva scempio delle vesti di porpora,
si strappava le armille, gli anelli
e li scagliava al suolo. E, fra i lamenti,
le sovvenne il passato. E domandò
cosa faceva Apollo, il dio sapiente,
e dov’era il poeta, che ai conviti diceva
tante belle parole, e dov’era il profeta
mentre nel fiore dell’età le uccidevano il figlio.
I vecchi le risposero che Apollo
era disceso di persona a Troia,
e aveva ucciso, coi Troiani, Achille.
(Konstantinos Kavafis)

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