"Eruzione notturna del Vesuvio" M. Gianni scuola napoletana seconda metà del XIX secolo |
dall’utero tonante
scagliata al ciel profondo,
di ceneri e di pomici e di sassi
notte e ruina, infusa
di bollenti ruscelli,
o pel montano fianco
furiosa tra l’erba
di liquefatti massi
e di metalli e d’infocata arena
scendendo immensa piena,
le cittadi che il mar lá su l’estremo
lido aspergea, confuse
e infranse e ricoperse
in pochi istanti »
(Giacomo Leopardi, "La ginestra", vv. 212-226)
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